Il cibo sostenibile si sta rapidamente affermando come punto d’incontro tra la crescente domanda alimentare e la necessità di preservare il nostro pianeta. In un'epoca in cui le sfide ambientali sono sempre più evidenti, l'adozione di pratiche alimentari sostenibili è diventata imperativa.
La FAO, definisce l'alimentazione sostenibile come un'alimentazione a ridotto impatto ambientale che soddisfa le linee guida nutrizionali dal punto di vista economico, dell'accessibilità e dell'accettabilità culturale. Di conseguenza, il cibo sostenibile è un approccio che mira a soddisfare le esigenze alimentari senza compromettere la capacità delle generazioni future di nutrirsi.
La produzione alimentare tradizionale è spesso associata a pratiche dannose per l’ambiente riguardanti l'uso eccessivo di acqua, il danneggiamento del territorio, l’emissione di gas serra. Il cibo sostenibile mira a mitigare questi impatti negativi, promuovendo pratiche agricole che conservano il suolo, riducono le emissioni di gas serra e preservano le risorse idriche. Sempre di più si tende a favorire l’utilizzo di coltivazioni locali e stagionali a scapito delle importazioni per ridurre sia l’impronta ecologica del trasporto alimentare, sia tutte quelle pratiche legate a conservanti e alla coltivazione intensiva.
Un altro punto fondamentale del cibo sostenibile è l'attenzione all’aspetto sociale nella catena alimentare. Questo garantisce giuste condizioni di lavoro per gli agricoltori, promuove la diversità nelle operazioni agricole e riduce gli sprechi alimentari. L'obiettivo è creare un sistema alimentare che beneficia non solo i consumatori, ma anche coloro che sono coinvolti nella produzione alimentare a tutti i livelli.
L'acquisto consapevole di prodotti locali, biologici e a basso impatto ambientale contribuiscono a sostenere pratiche agricole sostenibili, insieme al diffondersi di filosofie vegane e vegetariane che quindi diminuiscono il consumo di carne e prodotti animali.
Ciò che sta aiutando lo sviluppo del cibo sostenibile è il crescente contributo dei consumatori che di giorno in giorno sempre di più adottano questo tipo di alimentazione.
L'innovazione tecnologica è un motore chiave per il progresso del cibo sostenibile. Dalle tecniche agricole avanzate alla produzione di alternative vegetali alla carne, la tecnologia gioca un ruolo cruciale nel rendere il cibo sostenibile più accessibile e appetibile per il consumatore medio.
Un recente sviluppo riguarda la carne sintetica. Questa tematica affronta, tra le altre cose, un pregiudizio semantico: viene spesso chiamata carne sintetica, che richiama immediatamente l’idea di un prodotto non salutare, negativo e processato. Il termine più corretto, infatti, è carne coltivata, termine che richiama proprio il processo con cui viene prodotta.
Questo tipo di carne infatti viene realizzata attraverso tecniche di ingegneria cellulare e coltivazione in vitro anziché attraverso la crescita e l'uccisione di animali. Questa tecnologia è stata sviluppata come una soluzione sostenibile all'industria della carne tradizionale, per ridurre l'impatto ambientale, l'etica animale e la sicurezza alimentare.
Il processo di produzione di carne sintetica inizia con la raccolta di una piccola quantità di cellule animali, di solito prelevate da un animale vivo, tramite una biopsia. Queste cellule vengono quindi coltivate in un ambiente controllato, fornendo loro i nutrienti necessari per proliferare e formare tessuto muscolare. Il risultato è una sostanza che assomiglia e si comporta in modo simile alla carne tradizionale, ma senza la necessità di allevare o abbattere animali.
In Italia si è animata la discussione sulla carne coltivata quando la scorsa estate il decreto per divieto di produzione (ma non di importazione) è arrivato alla Camera. Secondo la linea del “Made in Italy”, il Governo ha deciso di mettere dei paletti alla carne coltivata, rendendoci un unicum in Europa, nonostante una gran parte di italiani sarebbe disposta a provare questi prodotti.
È vero, la carne coltivata richiede grandi investimenti iniziali, ma permetterà la creazione di un nuovo business e diminuirà l’uccisione di animali e il consumo idrico, di cui si nota ogni anno l’aumento crescente.
Il cibo sostenibile non è solo una tendenza temporanea, ma piuttosto una necessità imperativa per il futuro del nostro pianeta e delle generazioni a venire. La transizione verso pratiche alimentari sostenibili richiede gli sforzi di tutti, dai produttori, ai consumatori, ai governi e all’industria.
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