DE&I: Diversity, Equity, Inclusion.
Queste sono tre parole che negli ultimi anni hanno acquisito importanza per chiunque lavori o rappresenti dei contesti aziendali, indipendentemente dalla loro posizione.
Quando se ne parla ci si riferisce a una serie di azioni, tattiche e strategie volte al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze individuali dei dipendenti. Non si tratta più solo di riconoscere queste differenze, ma di metterle in luce in modo positivo, per creare un ambiente di lavoro più abile, che non solo rispetti, ma permetta ad ognuno di avere spazio per la sua individualità.
La differenza tra diversity e inclusion, consiste nel fatto che il principio di diversity promuove il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze in termini di età, gender, etnia, religione, disabilità ed orientamento sessuale. Il principio di inclusività si dovrebbe rendere garante delle pari opportunità e uguali trattamenti ricevuti da tutti i componenti dell’azienda.
Dalla ricerca fatta da ESG Culture Lab con un sample di 1600 persone tra i 18 e i 65 anni, si è delineato un contesto di interesse distribuito verso i temi di sostenibilità, ma emerge anche una grande lacuna riguardante la sostenibilità sociale della quale si conoscono i principi ma poco altro. Questo vuol dire che molti ne sentono parlare ma pochi la vedono messa in pratica.
È interessante osservare come i dati statistici sulle ricerche che trattano le politiche DE&I in azienda portino a risultati concreti, come un provato minore turnover dei dipendenti e più produttività ed innovazione, eppure viviamo in un clima economico altamente instabile, che spesso intacca per primi gli sforzi fatti dall’azienda nella strategia di sostenibilità sociale. Le aziende potrebbero decidere di ridurre o eliminare i programmi di DE&I per risparmiare, provocando un rischio di regressione e compromettere i progressi compiuti. Inoltre l’interruzione di questi programmi potrebbe causare una diminuzione di fiducia dei dipendenti nei confronti dell’azienda.
Se da una parte le politiche di DE&I portano talenti e quindi prospettive di crescita, il clima economico in cui ci troviamo può rendere difficile per l’azienda supportare questa crescita, a causa di tagli e licenziamenti o diminuzione dei percorsi formativi soprattutto per i gruppi che rappresentano minoranze etniche o di genere. Allo stesso modo si crea un fenomeno di licenziamenti non proporzionati, quindi nel momento di crisi le aziende prediligono il licenziamento delle minoranze.
In conclusione, la crisi economica rappresenta un grosso ostacolo per le politiche di diversità, equità ed inclusione causando un sistema circolare di peggioramento della vita dei dipendenti. Tuttavia, bisogna riconoscere il fatto che, per alcune casistiche, questi tagli non provengano dalla poca convinzione aziendale sulle tematiche. Al contrario, quando un’azienda continua a dare priorità a queste politiche, esse possono contribuire alla resilienza a lungo termine creando un ambiente che sia veramente sano e sostenibile.
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